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Massimo (“Max”) Radicioni, nato a Bolzano l'8 giugno 1942, è pittore, grafico, editore, scultore di fama internazionale. Opera dal 1961 e con le 4000 opere e i 150 lavori pubblici – affreschi, vetrate, opere grafiche -
Dalla prima mostra, realizzata nel 1964 con lo scultore argentino Federico Bernardo Brook e il pittore altoatesino Willy Valier alla Galleria Goethe di Bolzano, al 2011, ha realizzato decine di mostre, esponendo in tutta la penisola, in Europa e negli USA, da New York alla Pennsylvania. Artista poliedrico, negli anni Sessanta ha aderito a un movimento surrealista a Bruxelles, creando le Edizioni "Jours de Fête", producendo collane di grafica e fondando infine l' associazione culturale e l'omonima rivista “Egolalìa". Ha illustrato libri di celebri autori della letteratura europea, fra cui lo scrittore belga Théodore Koenig.
L' opera per la quale è forse più conosciuto a Bolzano è il bassorilievo dipinto di 32 metri quadrati realizzato nel 1968 per il Teatro di Gries, ispirato al tema “La resa di Bolzano a Mainardo (conte di Tirolo, 1277), cui si affianca nel foyer del teatro l' affresco “Il carro di Tespi”. Nell' adiacente Galleria Telser svetta una parete-
Fra le opere degli ultimi anni, un altorilievo di ben 2.5x6 metri realizzato dall' artista nel palazzo-
L' ultima mostra bolzanina in ordine di tempo di Radicioni, intitolata “Les histoires du bois”, è del 2010. Ricordiamo le mostre che l'avevano preceduta: nel 2001 la mostra-